In un paese come lo Zimbabwe, con un’alta prevalenza di HIV, i giovani che dovrebbero essere la forza trainante nella costruzione della società stanno ancora affrontando epidemie di HIV e AIDS.
Il progetto del COSV, finanziato dall’Unione Europea, ci porta nella provincia del Mashonaland Ovest, un’area dove la prevalenza di HIV tocca il 15%. Al centro dell’iniziativa ci sono proprio i giovani, tra i 10 e i 25 anni, coinvolti in prima persona per contribuire alla lotta all’HIV/AIDS e migliorare l’accesso alle informazioni e ai servizi sulla salute sessuale e riproduttiva.
Di che cosa si tratta?
L’idea alla base del progetto è di veicolare messaggi importanti con un approccio che diverta e coinvolga: 20 scuole hanno partecipato ad un concorso dal titolo “Movies and Songs for Life Skills Competition”. Il concorso è stato pensato per stimolare la creatività dei giovani invitandoli a creare una storia originale per un cortometraggio (Young People Movies) o i testi per una canzone o una poesia (Lyrics for Life Skills) su una base di mbira della durata massima di 15 minuti. L’obiettivo è la condivisione di informazioni con modalità divertenti, legate all’idea dello svago, attraverso l’Edutainment. Il concorso è stato diviso in due categorie: scuole primarie e secondarie. Gli alunni delle scuole primarie hanno scelto tra due argomenti: astinenza e pubertà; per i più grandi delle scuole superiori, i temi proposti sono stati malattie sessualmente trasmissibili, HIV e AIDS oppure Stigma e Taboo. Tutti i video in concorso sono stati presentati alla giuria e per i primi tre selezionati il premio in palio è stata la possibilità di girare il corto come registi e attori insieme a dei professionisti del cortometraggio.
Il concorso è nato per informare in modo efficace i giovani sulla salute riproduttiva e incoraggiarli ad adottare stili di vita sani che li allontanino, con consapevolezza, da comportamenti a rischio.
Il progetto non sarebbe stato possibile senza il supporto prezioso del Segretariato all’Istruzione dell’Arcidiocesi di Harare, dell’IYD (Integral Youth Development) e i partner artistici come Invision e il centro Mbira, che contribuiscono attivamente all’educazione artistica e culturale in Zimbabwe.
Quale è stata la risposta al lancio del progetto?
Il progetto è stato accolto con entusiasmo e ha ricevuto molti riscontri positivi. La cerimonia di premiazione si è svolta il 7 maggio 2015, alla presenza dell’Arcivescovo Ndhlovu dell’archidiocesi di Harare; l’Ambasciatore dell’Unione Europea in Zimbabwe, Philippe Van Damme; le scuole partecipanti, le autorità locali, il direttore paese di CRS, NAC, IYD, CCJP, Mbira Centre, Invision Studios e i rappresentanti e lo staff del COSV. Nel suo discorso, l’Arcivescovo ha sottolineato l’importanza del progetto nel sostenere i giovani al completamento degli studi, anche nel ruolo di guida per affrontare le sfide quotidiane e sviluppare il talento di ognuno.
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Il primo e secondo posto per la miglior sceneggiatura sono stati assegnati, in collaborazione con Invision Studios, alla scuola primaria di St. Joseph e il terzo posto è andato alla St. Peter Clave. Al momento i ragazzi vincitori sono coinvolti nella realizzazione professionale del loro corto, dallo scouting, allo shooting e l’editing.
Una scuola elementare si è inoltre esibita durante la cerimonia di premiazione con una canzone inedita, ricordando l’importanza di non precorrere i tempi, concentrandosi sullo studio e tenendosi alla larga da abusi di sesso e alcool. Dopo l’esibizione dei piccoli, la scuola superiore di St. Michaels, del distretto di Mhondoro-Ngezi, ha calcato la scena recitando una poesia il cui contenuto rimandava al peso sociale di cui i giovani sono investiti: povertà, perdita dei genitori, abbandono scolastico, malattie sessualmente trasmissibili legate a comportamenti a rischio e stigma.
Sostenendo la creatività dei giovani zimbabwani attraverso l’arte e la cultura, si è favorito un processo di consapevolezza e un inizio di cambiamento. Questa metodologia porta in sé inoltre la capacità di rafforzare modalità espressive e competenze. Per i più piccoli già esposti all’HIV, in particolare, il coinvolgimento in attività di Edutainment permette di acquisire informazioni più approfondite ed è uno stimolo per una continua attenzione al tema. Attività come questa potrebbero diventare delle piattaforme dove i giovani possano condividere opinioni e pensieri, in modo da diffondere il loro messaggio anche nelle diverse comunità. Si tratta di un approccio che permette loro di mettersi a confronto con situazioni reali di rischio di esposizione all’HIV/AIDS e li rafforza nel processo decisionale sulla prevenzione e sulla scelta di stili di vita sani. Attraverso l’arte e la cultura, il messaggio incorporato estende i suoi effetti allo sviluppo intellettuale, emotivo, morale e sociale – tutti aspetti fondamentali per permettere ai giovani di affrontare in modo innovativo problemi e opportunità.
I video dei vincitori saranno pubblicati a breve (agosto).
ALCUNI DATI SULLO ZIMBABWE
1. Lo Zimbabwe sta affrontando una delle epidemie di HIV/AIDS più dure al mondo
2. I dati sull’HIV e AIDS dimostrano un progresso e un miglioramento nei trend di calo di persone affette da HIV
3. La struttura della popolazione è caratterizzata da una prevalenza di giovani. Si stima di ci siano 170.000 bambini affetti da HIV (Unicef, 2013)