Il parco nazionale di Djerdap, il più grande della Serbia, si trova sul corso del Danubio, esattamente nel punto in cui si alzano due pareti di roccia e si forma un profondo canyon. E’ il tratto più stretto del grande fiume, dove oltre alla ricchissima flora e fauna locale la zona offre interessanti scorci archeologici e culturali, come le rovine di un ponte romano e i resti di un villaggio neolitico ben conservato. E’ proprio il parco di Djerdap che ha ospitato dal 28 giugno al 1 luglio la settima conferenza del network di Europark, la federazione dei Parchi Europei, sulla certificazione delle aree protette secondo i criteri della Carta europea per il turismo sostenibile.
La Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette è un strumento metodologico, un’insieme di linee guida, pensate per aiutare le aree protette e i loro operatori turistici a definire il proprio programma di sviluppo turistico durevole, per mezzo di un approccio strategico e partenariale. Non si tratta di una certificazione di qualità, bensì di processo. Ogni Parco definisce, nell’ambito di un processo partecipativo, il proprio “Programma di Azioni quinquennale”, ovvero l’insieme di progetti da realizzare in partenariato con il tessuto socio-economico locale. Ogni piano è specifico e coerente con la realtà e le esigenze locali di ogni Parco.
Europark, che rappresenta circa 400 membri, tra aree protette, dipartimenti governativi, associazioni non governative e imprese in 36 Paesi, gestisce la procedura di conferimento della Carta. Tutti i soci si caratterizzano per l’impegno nella protezione di aree verdi, promuovendo modelli di cooperazione internazionale per migliorare il processo di conservazione delle aree naturali. Partecipazione e sinergie tra pubblico e privato sono gli elementi base adottati per costruire un turismo sostenibile che contempli gli aspetti economici e di tutela della biodiversità, in cui non vengono dimenticate le peculiarità culturali.
Il parco nazionale di Djerdap sarà il primo parco dell’Europa dell’Est a ottenere la certificazione di Europark, un traguardo importante visto che il bollino assicura da un lato la visibilità all’area tramite la federazione, dall’altro garantisce la protezione ambientale, l’afflusso di turisti e la sostenibilità per le imprese locali. La certificazione aumenta infatti la conoscenza delle aree protette europee come parte fondamentale del nostro patrimonio, da preservare per la fruizione delle generazioni attuali e quelle a venire, e contribuisce a migliorare lo sviluppo sostenibile e la gestione del turismo, rispettando i bisogni dell’ambiente, dei residenti, delle imprese locali e dei visitatori.
In lista per l’ottenimento della certificazione di Europak – in rappresentanza dei Balcani – ci sono anche i Parchi del Durmitor in Montenegro e del Sutieska in Bosnia, impegnati insieme al COSV in un progetto trasfrontaliero per il rafforzamento delle strutture turistiche e dei servizi comuni all’area di confine. Invitati ufficialmente alla conferenza di Djerdap, i due parchi hanno già ricevuto una missione da un esperto di Federparchi, che gestisce per l’Italia il processo di certificazione, per valutare gli step progressivi e stanno ora lavorando per rilanciare, in partnership con Europark, il progetto di turismo sostenibile e comunitario in corso che porterà a compimento il porcesso di certificazione.