Progetto FURSA: impiego e dialogo per l’integrazione tra i rifugiati siriani e i giovani delle società ospitanti

In Libano, Iraq e Turchia lavoriamo per rafforzare le prospettive dei giovani, sia rifugiati che delle comunità di accoglienza, per favorire l’inclusione sociale ed economica. I tre paesi sono stati colpiti in modo differente dalla crisi siriana, e sono testimoni di tensioni tra rifugiati siriani e le comunità di accoglienza a causa della concorrenza per l’accesso ad opportunità di sostentamento.

 

In Libano, secondo l’UNHCR, i rifugiati siriani sono quasi 1,2 milioni, quasi il 25% della popolazione. Con la politica “no-campi”, i rifugiati sono sparsi su 1.700 località diverse e la percezione di una ripartizione iniqua degli aiuti ha portato ad un crescente risentimento nei libanesi in difficoltà, nonché ad un calo della stabilità sociale tra le due popolazioni. Le tendenze regionali evidenziano che in queste zone comunità sfollate e ospitanti sono esposte ad una la concorrenza diretta all’accesso al mercato del lavoro locale, con conseguente potenziale divisione tra le comunità.

 

L’Iraq è stato l’unico paese a fornire ufficialmente il permesso di soggiorno ai rifugiati siriani, consentendo l’accesso ad opportunità di sostentamento. Il conflitto recente ha causato lo sfollamento di due milioni di iracheni, diminuendo la disponibilità di posti di lavoro. Le donne, i giovani e le persone con disabilità sono particolarmente svantaggiate. L’impatto del conflitto si sente anche sulla coesione sociale nel nord Iraq e la regione del Kurdistan (KRG).

 

Nella regione sud-est dell’Anatolia in Turchia, oltre la metà dei rifugiati guadagna meno del minimo salariale – 250 USD mensili. La concorrenza per i posti di lavoro e l’aumento dei costi di affitto e delle materie prime hanno incrementato le tensioni tra siriani e cittadini turchi. In una regione già in difficoltà, le opportunità per i rifugiati sono limitate, in particolare per le donne e i giovani che sono a rischio di sfruttamento, abusi e prostituzione. Con i 22 campi profughi esistenti a pieno regime e un numero crescente di rifugiati in arrivo, le esigenze delle popolazioni rifugiate e di accoglienza superano i servizi pubblici e le risorse.

 

Insieme ai partner interveniamo per sostenere i giovani rifugiati siriani, così come i giovani libanesi, turchi e iracheni nelle comunità di accoglienza, ad aumentare la propria autonomia economica e lo sviluppo di relazioni più tolleranti. Con questo progetto aumentiamo le possibilità di accesso ad opportunità di sostentamento, partendo da una mappatura approfondita delle competenze e delle possibilità del mercato in ogni comunità. Inoltre, organizzeremo corsi di formazione attraverso laboratori e tirocini, e creeremo le condizioni per mettere in pratica le competenze acquisite in progetti comuni. Per aiutare i giovani rifugiati siriani nel processo di gestione dei traumi causati dalla violenza, organizzeremo attività ricreative e artistiche per il ricovero post-traumatico. Attraverso corsi di formazione in prevenzione dei conflitti, laboratori di dialogo, progetti comunitari congiunti e strumenti multimediali, destinati congiuntamente a giovani leader di rifugiati e delle comunità di accoglienza, lavoreremo per una migliore comprensione reciproca per individuare le potenziali aree di collaborazione. Attraverso i sub-grant, supporteremo gli attori locali nella ricerca di soluzioni partecipate a problemi comuni. Rafforzeremo inoltre un network emergente di giovani che cercano di guidare processi di pacificazione nelle comunità di appartenenza, condividendo la visione di una soluzione pacifica e di un futuro non violento per la Siria e la regione.

 

CALL FOR IDEA

Call for business idea in Media Sector, KRI- 21/09/2017 – 31/10/2017