I laghi di Prespa si trovano al confine tra, Macedonia, Albania e Grecia. Il bacino è caratterizzato da un ecosistema di importanza internazionale, per la sua biodiversità e ricchezza ecologica, ma gli ambienti terrestri e acquatici sono purtroppo a rischio, a causa della pressione umana sulla regione.
Nonostante la bassa densità di popolazione e la mancanza di un significativo inquinamento industriale, il bacino è esposto a situazioni di ulteriore degrado. L’area tra Macedonia ed Albania, in particolare, presenta una serie di situazioni da affrontare per tutelare l’ambiente e migliorare il benessere tra la popolazione.
E’ necessario rafforzare il dialogo, la cooperazione e lo scambio di informazioni e dati tra i vari stakeholder tra i due paesi. Per coinvolgere la popolazione e le istituzioni in un processo sostenibile e permanente di tutela ambientale, è importante creare campagne di sensibilizzazione che sappiano comunicare il forte legame tra tecniche di agricoltura innovative, riduzione dell’inquinamento e benessere della popolazione.
Il progetto intende promuovere e rafforzare la partnership tra organizzazioni della società civile, autorità locali e istituzioni, coinvolgendo le scuole e altri enti come i parchi nazionali della zona, in metodologie innovative per la tutela dell’ecosistema. Per questo all’interno del progetto verrà attivata un’iniziativa pilota di fitodepurazione a canneto, un processo per depurare le acque utilizzando le piante come filtri biologici in grado di ridurre la presenza di sostanze inquinanti. Le scuole di Grncari/Podmocani in Macedonia e Gorica in Albania saranno le prime ad essere coinvolte in questo processo eco-compatibile di trattamento delle acque reflue, in sinergia con le autorità locali e le comunità agricole.
Gli agricoltori verranno coinvolti in corsi di formazione per lo sviluppo di tecniche agricole sostenibile, riducendo l’utilizzo di pesticidi e introducendo pratiche di coltivazione organica a livello transfrontaliero. Una visita-studio in Italia permetterà loro di confrontarsi con agricoltori che già da tempo implementano queste tecniche e vederne i benefici concreti.
Una campagna di comunicazione farà conoscere via via i risultati dell’iniziativa, che mira a diventare una best practice di protezione ambientale da replicare anche in altre comunità dell’area.
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