Il 25 maggio, alla presenza del Ministero della Terra e dello Sviluppo Rurale del Mozambico (MITADER) e della Delegazione dell’Unione Europea a Maputo, il progetto “Strengthening Financial Sustainability and Biodiversity in the National Reserve of Gilè” è stato ufficialmente lanciato. Con l’obiettivo di introdurre nei prossimi quattro anni nuovi meccanismi finanziari per la tutela della biodiversità nella Riserva di Gilé, nel nord del Mozambico, il progetto coinvolge attori sia pubblici che privati, riunendo istituzioni, organizzazioni profit e non profit. Coordinati dal COSV, i partner – Dipartimento della Zambesia del MITADER e del Ministero della Cultura e del Turismo, la Fondazione IGF, Carbon Sink, l’Università Eduardo Mondlane, l’Università di Firenze e il Parco Natura Viva – lavoreranno insieme in un approccio innovativo e sfidante. “Crediamo che questo progetto rappresenti un buon esempio di partnership multi-stakeholder, che vede la convergenza di diverse prospettive per il raggiungimento di un obiettivo comune”, ha detto Anna Ranieri, Responsabile della sezione Società Civile e PALOP-TL presso la Delegazione dell’Unione Europea, principale donatore del progetto.
L’importanza di un processo integrato ed olistico nella gestione di tematiche ambientali è stata sollevata anche dal Dr. Serra, Direttore Generale dell’ufficio giuridico del MITADER. “La Riserva Nazionale di Gilé è l’ultimo santuario di Miombo, circondata da un’area densamente popolata e con ampie sacche di povertà. E’ fondamentale che la tutela della biodiversità si traduca in azioni che promuovano uno sviluppo rurale sostenibile”. Il Dr. Serra ha quindi messo in evidenza come Gilé sia una priorità per il Mozambico e in particolare per il Mitader e come il progetto rappresenti un’opportunità per mostrare la mondo l’attenzione per questa zona bella e particolare.
Sostenibilità è stata la parola chiave dell’evento, ripresa dal Coordinatore Programma di COSV nel suo discorso. “Uno degli aspetti per garantire sostenibilità nella protezione della biodiversità è il miglioramento della resilienza della popolazione. Le 14 comunità della zona tampone della Riserva Nazionale di Gilé beneficeranno direttamente delle stufe migliorate, dell’agricoltura di conservazione e delle attività di eco-turismo”.
All’evento, organizzato per lanciare il progetto e per creare un network per lo scambio di buone pratiche e per facilitare l’armonizzazione dei diversi interventi della Riserva di Gilé e nelle aree circostanti, hanno partecipato diversi stakeholder impegnati sul fronte ambientale in Mozambico, come Carbon Sink, IGF, la Banca Mondiale, Biofund, Amoma, la Piattaforma per il Cambiamento Climatico, ETC-Tera, Redd+. I diversi attori presenti, in una tavola rotonda moderata dal Prof. Cornelio Ntumi dell’Università Eduardo Mondlane, hanno contribuito al dibattito con interventi che hanno permesso una prima proposta per l’attualizzazione delle attività.
Biofund, oggi non presente nella Riserva Nazionale di Gilé, ha notato come l’area sia in possesso di tutte le caratteristiche per partecipare al loro programma e ha espresso la speranza che questo possa avvenire già dal prossimo anno. La Banca Mondiale, attiva in Zambesia con un progetto pilota del REDD+ per ridurre la pressione antropica sulle risorse naturali, ha aperto la strada per un lavoro congiunto che armonizzi le azioni sui crediti di carbonio. L’importanza del coordinamento degli interventi è stata manifestata anche da IGF, per creare alternative economiche e ridurre lo sfruttamento insostenibile delle risorse. Una proposta aggiuntiva è arrivata da ETC-Terra, che vede delle potenzialità nell’introdurre le stufe migliorate promosse dal progetto anche in contesti urbani. Infine, la Piattaforma per il Cambiamento Climatico ha messo in evidenza il ruolo importante dei giovani in questo processo, apprezzando la componente di educazione ambientale prevista.
Da parte di tutti gli attori intervenuti c’è stata una valutazione positiva dell’incontro, supportato nella sua organizzazione dalla Delegazione dell’Unione Europea in Mozambico. I partner di progetto hanno infatti sentito l’esigenza di attualizzare l’intervento alla luce dei cambiamenti avvenuti nel periodo tra la presentazione della proposta (2012) e il finanziamento del progetto (2016). Nuove minacce ambientali sono emerse, cosi come cambiamenti sociali nella zona tampone e modifiche nella giurisdizione ambientale mozambicana. Nel suo discorso di chiusura dell’evento, Anna Margherita Mariguesa, EU Officer per la sezione ambiente, ha espresso pienamente il pensiero del progetto: “crediamo fortemente in questo coordinamento e siamo felici di vedere che molti attori impegnati dello sviluppo della Riserva Nazionale di Gilé sono aperti ad una cooperazione ed armonizzazione degli interventi per il raggiungimento di uno sviluppo effettivamente sostenibile”.