In Mozambico la caccia è ancora adesso una voce importante nel contribuire all’apporto proteico della popolazione. La caccia di frodo, ancora largamente praticata all’interno della Riserva Nazionale di Gile, non si discosta da questo proposito. Fortunatamente il bracconaggio a scopo di trofeo, che affligge molti paesi africani, qui è ancora molto raro. Allo stesso tempo, questa situazione rende più complicato ridurre la bracconaggio, dato che si va a colpire direttamente famiglie già al limite della sussistenza.
Nell’ambito del progetto “Gestione e conservazione delle risorse naturali dei distretti di Pebane e Gile” COSV ha iniziato un programma di scambio tra armi da caccia, tagliole, ma anche reti e lance, con strumenti agricoli, questo non solo allo scopo di fornire una piccola compensazione a chi rinuncia volontariamente alla caccia di frodo, ma soprattutto di mettere queste persone in grado di migliorare i propri campi o iniziarne di nuovi con strumenti più adatti. Il programma viene condotto tramite i Centri Comunitari formati dal progetto e in collaborazione con l’Amministrazione della Riserva.
I programmi di scambio hanno una radicata tradizione in Mozambico, il primo e più famoso è stato fatto alla fine della guerra civile su scala nazionale e prevedeva lo scambio delle armi da guerra, all’epoca molto diffuse tra la popolazione, con strumenti agricoli, che avrebbero permesso agli ex combattenti di tutti i fronti di ritornare a coltivare il necessario per le loro famiglie.
Questo programma permise di raccogliere le armi in modo efficacie e adesso, nel suo piccolo, anche il programma COSV sta cominciando a dare buoni risultati, nel primo mese sono state raccolte oltre 150 tra tagliole, reti, lacci e lance. Inoltre il Capo-progetto, in collaborazione con l’Amministrazione della Riserva ha deciso di riciclare le reti per la cattura delle antilopi, lunghe alcuni metri e alte una, per creare corde, che, immerse in olio e peperoncino contribuiranno a tenere gli elefanti lontani dai campi. Le reti vengono tagliate in strisce sottili, in modo da non essere più impiegabili per la caccia, e lasciate a bagno in olio e peperoncino macinato e poi vengono distribuite alla popolazione, sempre tramite i Centri Comunitari, per recintare i campi nelle zone maggiormente soggette alle incursioni degli elefanti.