Il turismo viene invocato spesso come la più sostenibile forma di sviluppo per paesi come il Mozambico, forniti di spiagge infinite, isole sulla barriera corallina, ma anche montagne meno note e dai panorami stupendi. In effetti anche da qui la cosa sembra molto ragionevole e al tempo stesso non così semplice.
I luoghi incontaminati sono tali perché non ci va nessuno e, quindi, in genere ci si arriva con 5 ore di strada sterrata e giunti a destinazione non c’è niente, a parte il luogo in questione si intende. Certo ci sono turisti avventurosi, addirittura cicloturisti, che percorrono il paese in cerca di questi luoghi con tutto l’occorrente per goderseli, ma sono una piccolissima minoranza. Gli altri, i grandi numeri a cui si pensa quando si parla di turismo come percentuale dell’economia nazionale, possono pure essere disposi a farsi la 5 ore rimbalzando su un strada tutta buche, ma quando arrivano vogliono un letto, una doccia e del cibo, e tutto questo con delle condizioni igieniche accettabili, quello che qui viene definito uno “standard europeo”, come se fossimo gli unici con queste strane pretese.
Ovviamente il Mozambico offre diverse opportunità anche in questo senso, il problema in questo caso è fare in modo che, non solo il paese in quanto stato riceva dei benefici tramite le tasse, ma che la popolazione che in questi luoghi ha sempre vissuto faccia altrettanto. Occorre che si creino le premesse per un turismo sostenibile.
In questa ottica i Centri Comunitari costruiti da COSV nella zona tampone della Riserva Nazionale di Gile che sono stati creati come luogo di discussione e formazione sulle tematiche legate al rispetto della biodiversità del parco, alla relazione tra uomo e natura, allo sviluppo di attività sostenibili per le comunità che vivono nella zona tampone, potranno in futuro essere la base per lo sviluppo di attività turistiche nell’area.
Un turismo che preveda da un lato la formazione delle comunità locali all’accoglienza del turista e dall’altro la predisposizione stessa del turista ad accettare e apprezzare una realtà diversa, in cui per esempio si ride di tutto, anche di lui, ma la risata dei mozambicani è una delle più belle del mondo.