Il progetto Agri-SMART e la storia di Juvencio: come costruirsi una casa con il reddito generato dall’Agricoltura climaticamente intelligente
L’agricoltura in Mozambico: un quadro generale
In Mozambico l’agricoltura è la fonte primaria di sostentamento per l’80 % della popolazione. Il 95% del PIL nazionale è generato dal lavoro dei piccoli produttori, che coltivano però solo una piccola parte dei terreni arabili nel paese e lo fanno con metodi rudimentali, che rendono la produzione scarsa e poco diversificata.
La Zambezia, area target dell’azione, è la seconda Provincia più estesa del Mozambico (103.478 km²) e la seconda più popolosa (5.164.732 abitanti, 2017), suddivisa amministrativamente in 22 Distretti e 6 Municipi urbani. Costituisce una delle province più densamente popolate del Mozambico e possiede condizioni favorevoli per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’agro-silvicoltura, pur se con una scarsa resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici e degli eventi atmosferici estremi.
Il principale problema riguarda gli estesi indici di povertà e di malnutrizione cronica, superiori alla media nazionale, che rappresentano un ostacolo allo sviluppo umano delle popolazioni rurali ed alla loro possibilità di integrazione nel tessuto sociale, politico ed economico del Paese. Circa il 93% della popolazione vive nelle aree rurali, contro una media nazionale del 69,4% (IOF 2014/15), in gran parte occupata nell’agricoltura di sussistenza semi-itinerante, che è la causa primaria (oltre l’80%) del disboscamento, con i fenomeni conseguenti dell’erosione e dell’impoverimento del suolo. Gli indici di povertà sono fortemente sbilanciati in termini di genere, con il 63% delle famiglie dirette da donne sotto il livello di povertà contro il 52% delle famiglie dirette da uomini.
Bassa produttività, basse rese agricole, infrastrutture insufficienti, accesso limitato ai servizi di supporto alla produzione, sono gli elementi che caratterizzano la produzione agricola familiare. Le capacità di stoccaggio e di trasformazione dei prodotti sono limitate, con una perdita post-raccolto che arriva fino al 30%. A ciò si aggiungono un’altissima dipendenza dai fattori climatici e dai fenomeni di degrado ambientale, accelerati dalle pratiche distruttive collegate all’agricoltura tradizionale, che limitano disponibilità e qualità degli alimenti nelle famiglie rurali.
Il 66% della forza lavoro agricola è rappresentato dalle donne, impiegate nell’85% dei casi nell’agricoltura di sussistenza, con accesso ridotto ai mezzi produttivi, un controllo limitato sulla gestione della produzione e del reddito familiare ed una generale mancanza di potere decisionale, tanto a livello domestico come comunitario. In questo contesto, le attività economiche esercitate dalle donne rimandano al mercato informale, che impedisce loro l’accesso al credito. Pur svolgendo un ruolo di primo piano nelle attività di produzione e post-raccolto, esse continuano ad essere escluse dai processi decisionali e dalle opportunità di sviluppo, a causa del basso livello di alfabetizzazione, dell’accesso limitato alle informazioni e di tradizioni e norme culturali che ne limitano il controllo sul patrimonio fondiario e sulle decisioni di investimento e che impediscono loro un maggiore impegno economico.
Infine, la grande dipendenza da fattori climatici per la produzione agricola e la sopravvivenza del proprio nucleo famigliare determina un’enorme vulnerabilità nella popolazione dell’area, che negli ultimi tre anni ha dovuto anche affrontare le conseguenze sempre più frequenti dovute a shock climatici come cicloni e siccità.
Il progetto Agri-SMART: sostenere lo sviluppo resiliente ed inclusivo dei distretti di Lugela Derre Namarroi e Gilè in Zambezia – Mozambico, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e realizzato da COSV – Coordinamento delle Organizzazioni per il Servizio Volontario insieme a CELIM – Centro Laici Italiani per le Missioni, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo (UNIURB), Società Cooperativa Sociale Eliante Onlus, Fondazione PIME Onlus, Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali e Carbon Sink Group, è intervenuto negli ultimi quattro anni su ognuno di questi elementi al fine di rafforzare la sicurezza alimentare nei quattro distretti di Derre, Lugela, Namarroi e Gilè e, nello specifico, di promuovere lo sviluppo delle filiere agro-alimentari sostenibili e l’aumento della resilienza ai cambiamenti climatici da parte della popolazione.
L’intervento di Agri-SMART
All’interno di questo contesto, Agri-SMART ha basato il suo intervento nei 3 pilastri della Climate Smart Agriculture (CSA):
1. aumentare la produzione in modo sostenibile;
2. migliorare la resilienza degli agricoltori;
3. ridurre le emissioni di CO2 ove possibile;
Questo approccio, che consiste in un insieme di tecniche di produzione agricola, è stato introdotto dal 2015 con l’assistenza della FAO come modello sostenibile per aumentare la produttività del settore familiare e minimizzare l’impatto sul territorio delle pratiche agricole consuetudinarie ed è al centro dei programmi di supporto finanziati da IFAD, USAID e Banca Mondiale in corso nel Paese.
Seguendo questa linea, il progetto è andato a rispondere ad alcune delle necessità riscontrate nell’area target, introducendo tecniche per il miglioramento e l’aumento della produzione agricola e delle sementi di maggiore utilizzo, sistemi di conservazione e trasformazione dei prodotti e accesso al mercato per la loro vendita. Si è inoltre intervenuti anche sul potenziamento delle catene alimentari della piscicoltura e apicoltura, già esistenti nella zona ma poco sfruttate anche a livello di mercato. Infine, si è svolto un grande lavoro per l’empowerment femminile nella gestione finanziaria all’interno della comunità e il loro ruolo di rilevanza anche nel proprio nucleo familiare. Anche la fascia più giovane della popolazione è stata coinvolta nel progetto, attraverso la creazione di club ambientali in 14 scuole secondarie presenti nei distretti. La decisione di lavorare con adolescenti che si accingono a concludere il loro percorso di studi ed iniziare probabilmente il lavoro nella propria machamba (campo agricolo) è legata proprio alla necessità di apportare un cambiamento nel tipo di tecniche tradizionalmente usate dalle generazioni precedenti e spesso nocive per l’ambiente sin dall’inizio, mostrando che alternative sostenibili sono possibili e che non hanno conseguenze positive solo per l’ambiente ma anche e soprattutto per gli stessi agricoltori che vedono la propria produzione aumentare.
Parallelamente allo sviluppo delle attività in Mozambico, in Italia venivano promossi eventi di educazione allo sviluppo sostenibile nelle scuole medie e superiori, dedicati a diffondere la cultura del rispetto verso l’ambiente e le conoscenze apprese durante l’applicazione del progetto.
La storia di Juvencio – Dalla terra ha raccolto i “frutti” per costruirsi una casa
Il progetto, iniziato nel 2018, sta avendo tante storie di successo che vedono i nostri beneficiari come protagonisti. Tra queste vi è sicuramente la storia di Juvencio, che desiderava fortemente cambiare la sua vita decidendo di diventare un moltiplicatore di sementi professionale. Cos’è un moltiplicatore di sementi: un moltiplicatore di sementi o moltiplicatore di germoplasma è un produttore agricolo specializzato nella produzione e vendita di sementi migliorate certificate. Tali sementi sono vendute attraverso dopo aver ricevuto un processo di analisi e certificazione. Juvencio è entrato ufficialmente nel programma previsto dal progetto Agri-SMART e ha partecipato ad una serie di training che lo hanno formato e aiutato a migliorare la sua attività agricola. La produzione di sementi certificate, in Zambezia, è molto rara a causa della sua apparente complessità e delle rigide regole da seguire per l’ottenimento di questo riconoscimento da parte del Laboratorio Sementi della Zambezia (ente che ufficializza e certifica la qualità delle sementi), ma si rende estremamente necessaria quando, proprio per mancanza di sementi di buona qualità sul mercato o l’elevato prezzo di quelle certificate poiché importate, porta a una scarsissima produzione agricola per il basso tasso di germinazione delle stesse. In realtà, ne è prova Juvencio, l’attività di moltiplicazione delle sementi, con il giusto livello di attenzione e supervisione, porta a un grande guadagno per i suoi produttori, ma anche ai suoi consumatori, i quali hanno accesso a un prodotto di elevata qualità ad un prezzo molto più basso rispetto a quello che incontrerebbero nel mercato.
Lo abbiamo quindi intervistato per voi:
“Juvencio, qual’è la stata la tua esperienza all’interno del progetto AgriSmart?”
“La mia esperienza all’interno del progetto Agri-SMART è iniziata nel 2018 ed è consistita nella produzione di sementi migliorate per la vendita e l’utilizzo da parte di altri agricoltori come me. Non mi sono occupato solo di questo, ma anche di apprendere nuove tecniche utili alla preparazione, delimitazione e coltivazione dei campi. Per fare questo lavoro devi avere un forte spirito e una buona padronanza delle tecniche di coltivazione, altrimenti rischi di non utilizzare efficacemente il terreno.”
“Com’è cambiata la tua vita grazie al progetto?”
“La mia vita è cambiata in meglio grazie ai vostri insegnamenti, che mi hanno permesso di sviluppare nuovi approcci alla produzione delle sementi e alla coltivazione. Prima non avrei mai creduto di essere in grado di produrre sementi certificate e venderle a livello provinciale e distrettuale.”
“Sei felice di come vanno le cose?”
“Sicuramente! Sono molto felice e sono grato di aver partecipato al progetto e aver collaborato con il COSV. L’attività procede ad un ritmo molto buono e sono felice di aver appreso tutte queste conoscenze.”
“Com’è cambiata la tua situazione economica?”
“La mia situazione economica è cambiata davvero molto. Oggi posso permettermi di avere addirittura uno stand per la vendita dei miei prodotti e delle mie sementi. Adesso sto costruendo una casa grazie ai risparmi che ho ricavato dalla mia attività di produzione. Vedere i risparmi aumentare grazie alla mia attività mi ha incoraggiato molto.”
“Perché hai deciso di costruirti una casa?”
“Ho deciso di costruire una casa per i miei figli e per la mia famiglia. Volevo mostrare anche ai miei vicini e agli altri produttori che con l’attività agricola si può vivere molto bene e costruirsi la propria casa dei sogni.”
“Come procede la costruzione della casa?”
“In questo momento sto costruendo i fianchi della casa e devo dire che sta venendo molto bene. Sono davvero molto felice, perché COSV mi ha dato l’opportunità di produrre sementi anche per altri agricoltori e di riuscire a ricavare i soldi necessari a costruirmi la mia casa. I miei più sinceri complimenti a tutto il partenariato che ha unito la mia comunità per raggiungere una migliore stabilità produttiva.
“Quero dar um forte abraço à toda a Cooperação Italiana. Obrigado!” – (Rivolgo un forte abbraccio alla cooperazione italiana. GRAZIE.)