Il Parco Nazionale di Gilé, in Mozambico, partecipa per la prima volta al FACIM, l’importante fiera di Maputo che da 45 anni promuove le attività commerciali del paese e ne stimola l’integrazione nelle economie mondiali. All’interno della sezione dedicata ai Parchi e le Riserve, nel padiglione Turismo, il COSV mette in mostra le bellezze naturali del Parco di Gilé e invita il pubblico a mettersi a confronto con tematiche ambientali, quali l’importanza della tutela e della conservazione della risorse naturali.
L’invito ad essere presenti all’importante evento è arrivato direttamente dal Ministero del Turismo, che vuole dar risalto alle ricchezze ambientali del Paese come stimolo alla costruzione di un turismo attento e sensibile. Ad oggi il flusso di turisti in Mozambico si limita infatti alle aree costiere, mentre raramente si sviluppa un’attenzione ai parchi naturali – circa una decina in tutto il paese.
I Parchi e le Riserve Naturali del Mozambico, come il Parco di Gilé, risentono ancora dei gravi danni subiti durante la lunga guerra civile e si stanno muovendo verso una riabilitazione che ne permetta anche un’accessibilità turistica. L’impegno congiunto delle autorità locali insieme alle organizzazioni presenti, come la collaborazione tra il COSV e la Direzione Provinciale del Turismo della Zambesia sul progetto “Gestione comunitaria e conservazione delle risorse naturali nei Distretti di Gilé e Pebane”, vede i suoi risultati nella costruzione di processi di preservazione delle risorse naturali, in grado di coinvolgere direttamente le comunità che abitano da sempre le aree protette.
Nel Parco di Gilé i villaggi si collocano in una zona detta “tampone”, che circonda l’area della riserva. Si tratta di una sorta di cintura, in cui la tutela delle risorse naturali limita alcune attività tradizionali: l’abbattimento degli alberi non è consentito, non si può cacciare e l’agricoltura non può essere estensiva. La collaborazione tra il COSV e il Ministero del Turismo interviene per supportare le comunità a sviluppare attività alternative compatibili con la tutela del Parco e l’orizzonte turistico apre delle prospettive interessanti. Le guardie comunitarie formate dal progetto, ad esempio, hanno un ruolo chiave nel difendere l’area dai bracconieri, sviluppare una coscienza ambientale condivisa e promuovere una visione del Parco come patrimonio da proteggere e fonte di reddito da nuove attività.
La prospettiva di uno sviluppo turistico del Parco di Gilé necessita però di tempi lunghi: nell’area i grandi animali non sono molti e difficili da vedere, conseguenza della caccia sregolata degli anni di guerra, le strutture ricettive sono ancora in fase embrionale e servono percorsi di attraversamento per rendere agevoli le visite alla riserva. I passi da fare a Gilé per aprirsi al turismo sono ancora molti, ma è importante che il lavoro finora svolto insieme alle comunità sia visibile e conosciuto – sia localmente che internazionalmente. E in questa settimana, al FACIM, è tutto in mostra.