Li chiamiamo “NEET” (Neither in Employment Nor in Education or Training) e sono quell’11.6% di giovani europei tra i 15 e i 25 anni che né lavora né riceve alcuna formazione.
Quattro lettere, che uniscono situazioni molto diverse tra loro.
Disoccupati, giovani diplomati in cerca di un primo impiego o che rientrano da un’esperienza di formazione e aspettano di trovare il proprio posto nel mercato del lavoro.
Fasi di transizione, che rischiano di diventare immobilismo.
Tra i paesi in cui si registra la più alta percentuale di Neet – di lunga durata – troviamo l’Italia (20% della popolazione giovanile). La quota è ancora più alta nei paesi del sud-est Europa, come l’Albania, il Kosovo e la Bosnia Erzegovina, dove quasi un giovane su tre è escluso dal mercato del lavoro e dal sistema della formazione (fonte dati: Osservatorio Balcani e Caucaso Extra-Europa).
Contenere questa minaccia è tra le priorità d’azione dell’Unione Europea, che da diversi anni promuove politiche e programmi a livello locale, regionale ed extra-unione, stimolando la crescita di occupazione e lo scambio di competenze tra giovani su larga scala.
Nell’ambito di queste iniziative, si iscrive il progetto Supporting Employability through Self Development, che ci vede in una partnership di dieci paesi UE ed extra-UE, per il supporto ai giovani lavoratori nello sviluppo di skills personali e professionali, da impiegare nei mercati di lavoro locali e internazionali.
Il nostro obiettivo principale è quello di creare uno spazio di apprendimento esperienziale di strumenti e pratiche utili nei contesti lavorativi, per affiancarci ai giovani nel percorso di orientamento e perseguimento di opportunità di carriera nei paesi di origine e su scala internazionale.
Tre giovani trainer per ogni paese partner (Italia, Germania, Kosovo, Albania, Romania, Macedonia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Croazia e Bulgaria) sono stati selezionati nei primi mesi di progetto per incontrarsi e prendere parte ad un training tenuto dall’Associazione Beyond Barriers, punto di contatto del programma Erasmus+ nel sud-est Europa.
Si tratta di un training di sette giorni, che mira a supportare l’occupabilità dei giovani tramite il potenziamento di skills personali e professionali, che passano per le basi della consapevolezza di sé e della comunicazione, sino alla capacità di relazionarsi con efficienza in contesti lavorativi multi-culturali e di gestirne i momenti conflittuali.
Pratiche di apprendimento e riflessione, incontro e condivisione di esperienze, che ci fanno credere di poter dare un contributo alla crescita della employability dei giovani partecipanti e dei pari nei paesi partner.
Al rientro dal training infatti, saranno gli stessi beneficiari del progetto ad organizzare – con il supporto delle organizzazioni locali – workshop sul territorio, agendo da moltiplicatori di conoscenze. Starà a loro diffondere quanto imparato in contesti di educazione non-formale, stimolare lo sviluppo personale dei loro pari e condividere le capacità professionali acquisite o potenziate.